Mi metto nei panni delle persone che non conoscono il mondo della psicologia e delle figure professionali che ruotano intorno a questa sfera e mi viene da dire… che confusione! A chi mi rivolgo? Psicologo, psichiatra, psicoterapeuta? E di che orientamento? Mi mettono sul lettino e interpretano i sogni?
Cerchiamo di fare chiarezza:
- Lo psicologo: è un laureato in Psicologia (5 anni) che ha svolto 1 anno di tirocinio e ha superato l’esame di Stato. E’ abilitato a fare diagnosi attraverso colloqui e test, valutazioni, sostegno psicologico, ablitazione e riabilitazione di funzioni psicologiche, cognitive o neurospicologiche carenti o assenti. Puó essersi formato ulteriromente in un ambito clinico, sportivo, del lavoro, scolastico, ecc. e svolge attivitá inerenti quel settore. Svolge diagnosi psicologica attraverso l’utilizzo di test. La durata del sostegno psicologico dipende dalla problematica affrontata. In caso di presenza di disturbi gravi della sfera psichica è in grado di riconoscerlo e inviare il paziente ad uno psichiatra o ad uno psicoterapeuta se si rende conto che sia necessario un lavoro strutturato su alcune tecniche specifiche o se sia fortemente compromessa la personalità (gravi disturbi di personalità ad esempio).
- Lo psicoterapeuta: è un laureato in Psicologia (5 anni) che ha svolto 1 anno di tirocinio e ha superato l’esame di Stato o un medico. Ha svolto una scuola di specializzazione in Psicoterapia con un orientamento specifico (psicodinamico, cognitivo-comportamentale, sistemico-relazionale, ecc.). Le problematiche che può affrontare sono molte (ansia, attacchi di panico, problemi comportamentali, difficoltà relazionali o nel raggiungere determinati obiettivi, ecc.); fornisce un sostegno psicologico (come lo psicologo) o avvia una terapia basandosi su un approccio specifico. Se lavora con l’età evolutiva si è formato specificatamente in questo ambito, conosce modalità di ascolto e sostegno per bambini e adolescenti. La scelta sullo psicoterapeuta spesso é necessaria se vi è un disturbo della personalità o se si soffre di fobie, attacchi di panico, depressioni gravi. In molti casi psicologo e psicoterapeuta svolgono lo stesso lavoro, è quindi molto difficile orientarsi per chi è estraneo a questo mondo e si trova a dover scegliere un professionista della salute . In parole semplici: se sentite che il vostro problema è radicato, coinvolge gran parte della vostra vita e spesso è invalidante potreste rivolgervi ad uno psicoterapeuta; se avete problemi di ansia, difficoltà relazionali, scolastiche, attraversate momenti di difficoltà dovuti a cambiamenti allora rivolgetevi ad uno psicologo. Per quanto riguarda l’orientamento in psicoterapia: la scelta è difficile. Quello che consiglio è di contattare un professionista e, nel momento in cui portate la vostra problematica, saprà sicuramente consigliarvi che tipo di orientamento scegliere. In breve: un approccio psicodinamico coinvolge parti molto profonde di noi stessi, fa emergere i nostri meccanismi di difesa inconsci, presuppone un continuo lavoro di interpretazione dei nostri vissuti, dei comportamenti a fronte anche di una lettura del nostro passato; l’approccio cognitivo- comportamentale utilizza tecniche che permettono di ristrutturare il nostro pensiero e il nostro comportamento per cercare di fronteggiare al meglio situazioni che ci creano problemi. Ha un risvolto molto più “pratico” se vogliamo, spesso vengono suggeriti esercizi da svolgere a casa. Ci sono molti altri approcci, chiedete al professionista che vi segue se volete approfondire.
- Lo psichiatra: è un medico con specializzazione in psichiatria. Si occupa di gravi disturbi mentali, spesso collabora con psicologi e/o psicoterapeuti. Cura con i farmaci, spesso indispensabili ad esempio in gravi forme depressivi o in disturbi bipolari o ancora in forme d’ansia invalidanti. In alcuni disturbi lavora in équipe con altre figure professionali (ad esempio nei disturbi alimentari, nella schizofrenia, ecc.).
- Il neuropsichiatra infantile: inserisco questa figura perchè sepsso i genitori non sanno da chi portare il proprio bambino. Il neuropsichiatra si occupa di problematiche della sfera neurologica e/o psichica (autismo, disturbi della condotta, casi molto gravi di depressione, ecc.); può somministrare farmaci. Nel momento in cui vengono escluse tali componenti, un genitore può rivolgersi ad uno psicologo dell’età evolutiva per trattare di problematiche inerenti la sfera comportamentale e/o affettiva (ad esempio comportamenti generati da forme ansiose o difficoltà ad esprimere correttamente le proprie emozioni; problemi scolastici; comportamenti di collera o opposizione alle figure genitoriali, ecc.).