A chi non é mai capitato di provare quella fastidiosa sensazione di vuoto allo stomaco, cuore che batte all’impazzata e sensazione di vuoto alla testa?
Credo che sia una condizione che tutti piú o meno, con diverse frequenze ed intensitá, abbiamo sperimentato. E’ l’ansia che ci prende per un esame, un colloquio di lavoro, una visita medica e chi piú ne ha piú ne metta.
Ma cos’e l’ansia? Partiamo col dire che é un’attivazione fisiologica legata al sistema nervoso simpatico. Ne avrete sentito parlare: insieme al parasimpatico caratterizza il nostro sistema nervoso.
Il simpatico é alimentato da ormoni come l’adrenalina e il cortisolo ed é quel sistema che ci attiva, ci rende pronti a reagire in una determinata situazione, ma nello stesso tempo ci mette in allerta di fronte ad un pericolo; é come se permettesse al nostro corpo di porsi in una situazione di difesa o di attacco.
Se quindi da una parte possiamo riconoscere un’ansia “buona”, alleata con noi che ci rende attivi e pronti ad affrontare una situazione sfidante, dall’altra, puó diventare una fastidiosa nemica che ci mette i bastoni tra le ruote nella vita di tutti i giorni. Questo accade se la sensazione di ansia perdura nel tempo e non riusciamo a disattivarla nemmeno quando siamo in una situazione di tranquillitá. E’come se questo allarme ci accompagnasse sempre, causando anche una serie di sintomi fisici come mal di testa o disturbi gatro- intestinali.
La buona notizia é che l’ansia puó essere gestita. Iniziamo intanto a considerarla come un campanello d’allarme che il nostro corpo ci manda e a cui dovremo porre un pó di attenzione. Mente e corpo non sono separati e potrebbe essere che una sintomatologia fisica a cui non si trova rimedio né diagnosi medica sia, magari, una conseguenza di una condizione di ansia protratta nel tempo.
Ma come possiamo gestirla? Premetto che ci sono casi in cui i sintomi sono talmente forti e pervasivi da limitare moltissimo le nostre attivitá quotidiane e possono davvero crearci seri problemi; in questi casi é assolutamente necessario rivolgersi ad uno psicologo o ad uno psicoterapeuta per iniziare un percorso che ci permetta di essere aiutati nel modo piú corretto e per non incorrere in conseguenze ancora piú serie. In alcuni casi, inoltre, potrebbe essere necessario un intervento farmacologico.
In tutte quelle situazioni in cui, invece, vi rendete conto di alcuni segnali del corpo o magari vivete periodi di ansia non continuativa potete affidarvi a delle strategie di auto-aiuto.
Tecniche di rilassamento, metodi di respirazione corretta, esercizi di visualizzazione guidata sono solo alcune della pratiche che utilizzo per disattivare il sistema simpatico e riportare corpo e mente ad una condizione di calma.
Se vi interessa approfondire queste tecniche potete iniziare a seguire il mio podcast “L’angolo del rilassamento” oppure andare sul mio profilo Instagram dove metto alcune pillole sul tema “ansia e dintorni”.