Avete mai sentito parlare di visualizzazione? Ormai é un termine che si usa moltissimo, in diversi campi. Ma cosa vuol dire visualizzare? E, soprattutto, cosa c’entra con la psicologia?
Parto dalla seconda domanda: la visualizzazione é una delle tecniche che puó essere utilizzata durante un percorso psicologico ed é utilissima a moltissimi scopi.
Io, ad esempio, la impiego tantissimo sia in ambito clinico che sportivo. Ma cosa vuol dire davvero visualizzare? La visualizzazione o imagery é un’immaginazione, a volte guidata a volte no, che permette di crearsi delle immagini mentali di situazioni, persone, ambienti, ma anche gesti motori, sensazioni ed emozioni. Mi direte “beh facile, tutti immaginiamo!”; vero, ma la tecnica della visualizzazione é molto piú complessa perché per essere veramente utile dovrebbe basarsi su alcune regole. Vediamole:
- Prima di tutto é necessario prepararsi alla visualizzazione. Sia in ambito clinico che in quello sportivo é importante creare delle condizioni favorevoli che predispongono a visualizzare. Se ci troviamo in una seduta di terapia potrebbe essere utile preparare attentamente questa fase, perché la visualizzazione puó essere uno strumento per entrare in contatto con parti di sé, emozioni e sensazioni corporee di difficile gestione. In psicologia dello sport é importante guidare l’atleta ad una condizione di rilassamento psico-fisico cosí da essere maggiormente concentrato sulle immagini che dovrá visualizzare
- Una visualizzazione ottimale prevede il coinvolgimento di tutti i sensi: vista, udito, olfatto, gusto e tatto. Piú si é dento l’immagine che ci si crea nella mente e maggiore sará l’efficacia della nostra visualizzazione
- E’ importante entrare in contatto anche con gli aspetti emotivi che un’immagine ci suscita (qui bisogna fare molta attenzione, per questo per alcuni tipi di imagery é bene sempre affidarsi ad un professionista che possa guidare e successivamente contenere eventuali effetti della visualizzazione)
- Nello sport é utile che la durata della visualizzazione sia pari a quella della sequenza immaginata. Se, ad esempio, un atleta visualizza un gesto tecnico della durata di 2 minuti la visualizzazione sará tanto piú efficace quanto piú questa si avvicinerá al tempo reale di esecuzione
- Meglio visualizzare in prima persona (a parte qualche eccezione che in altri articoli vedremo). Cosa vuole dire? Che quando immagino é preferibile che il protagonista della mia visualizzazione sia io in prima persona (come se avessi una telecamera sulla testa e tutto quello che vedo nella mia mente é come se lo vedessi con i miei occhi) invece che vedermi da fuori come se fossi attore della scena.
- Allenarsi costantemente a visualizzare. Questo vale soprattutto nello sport, ma anche in alcune tecniche di visualizzazione utilizzate per indurre stati di rilassamento ad esempio, la regola del “piú lo fai é meglio é” vale sempre. Come in tutto, la costanza porta di sicuro a risultati migliori.
Abbiamo visto cosa vuol dire visualizzare e quali sono le regole base per farlo bene.
Nei prossimi articoli vedremo i diversi tipi di visualizzazione e perché funziona cosí bene questa tecnica.